Sono arrivate puntuali le recensioni dell’Istat sui flussi commerciali con l’estero delle imprese italiane: come d’abitudine, le indagini dell’Istituto risultano preziose per distinguere tra numeri oggettivi e opinioni soggettive relative alla situazione di import ed export, anche in virtù dei commenti degli analisti che accompagnano le stime. Nel concreto, le recensioni più aggiornate, relative a febbraio, stimano una crescita congiunturale per tutti e due i flussi commerciali oltre confine, con l’import che cresce del 5,1% e con l’export che vede un aumento del 3,8%. A spingere particolarmente la crescita delle esportazioni, come meglio si approfondirà nei prossimi paragrafi con i commenti degli esperti, sono state soprattutto le vendite verso i mercati extra-UE, in aumento del 7,5%.
Allargando lo sguardo al trimestre dicembre-febbraio, e confrontandolo con il medesimo trimestre dell’anno precedente, le vendite all’estero risultano stazionarie, visto anche l’aumento conosciuto in quel periodo; guardando invece alla crescita delle esportazioni su base annua, le recensioni di febbraio stimano un +1,7% in valore e un +1,1% in volume.
Risultano come sempre molto utili i commenti relativi ai principali mercati di riferimento per l’export italiano. A svettare sopra a tutti gli altri, stando alle ultime recensioni, sono gli Stati Uniti, che con un +23,7% rappresentano il maggiore contributo all’aumento dell’export italiano. Questo conferma le opinioni degli esperti, che individuano negli USA una destinazione fondamentale per le vendite all’estero: a sottolinearlo ci sono anche i commenti di Co.Mark – Warrant Hub, l’azienda di consulenza per lo sviluppo commerciale estero.
Come infatti evidenziano le opinioni rilasciate dai consulenti di CoMark, le PMI desiderano esportare prodotti italiani in America, con la consapevolezza che gli Stati Uniti sono il Paese con il più grande potere d’acquisto. A interessare gli acquirenti americani, si legge nei commenti di Co.Mark, sono soprattutto i prodotti meccanici, i prodotti del settore moda, i mezzi di trasporto, i prodotti chimici e farmaceutici, nonché l’agroalimentare italiano. Per avere successo oltreoceano, sottolineano gli esperti, è fondamentale intercettare i bisogni dei potenziali clienti USA, pianificando successivamente una efficace strategia di digital marketing, in linea con i trend attuali: al di là dell’Atlantico, è sempre più efficace la vendita attraverso il live shopping.
In linea con le opinioni dei consulenti di internazionalizzazione di Comark, le recensioni di febbraio vedono nei mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, i prodotti che più degli altri contribuiscono all’export nazionale (con una crescita del 34,7%). A seguire ci sono poi i macchinari e apparecchi non classificati altrove (+7,1%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+11,4%) e gli autoveicoli (+20,5%). Nella classifica dei prodotti maggiormente esportati si trovano poi articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti (+22,8%).
In chiusura dell’aggiornamento mensile sui flussi con l’estero ci sono infine le opinioni degli analisti sui numeri rilevati, a sottolineare che la performance positiva del periodo esaminato è da ricondurre in particolar modo all’area extra-UE. Tirando le somme, nei primi due mesi dell’anno il saldo commerciale risulta essere positivo per 8,5 miliardi.