Come si esegue il calcolo della NASPI? Quali sono le novità a riguardo per il 2023? Se lo chiede chi ha paura di perdere il lavoro o lo ha già perso. Questa misura, infatti, rappresenta un ammortizzatore fondamentale per chi si ritrova senza un’occupazione, un sostegno essenziale in attesa di ritornare a pieno titolo nel mercato del lavoro.
Prima di rispondere a questa domanda è tuttavia necessario comprendere come funziona la NASPI, anche e soprattutto in relazione alle novità apportate durante l’ultima manovra finanziaria. Ne parliamo qui, fornendo anche qualche esempio di calcolo. Per farlo, prenderemo come riferimento il sito PosizioniAperte.com e i suoi contenuti sulla NASPI.
Indice dei contenuti
Cos’è la NASPI
NASPI sta per Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. E’ stata varata nel 2015 al fine di riunificare le varie indennità di disoccupazione che popolavano le normative a sostegno dei nuovi disoccupati.
Lo scopo della NASPI è fornire un reddito a chi ha perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà. Per inciso, di questa categoria fanno parte anche coloro che hanno dato le dimissioni per giusta causa, come per esempio molestie, mobbing, modificazioni peggiorative delle condizioni di lavoro, mancato pagamento dello stipendio etc.
La NASPI si rivolge tuttavia a coloro che hanno lavorato da subordinati, ovvero per mezzo di contratto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato (se nel privato) o solo determinato (se nelle PA). Si rivolge anche a coloro che hanno lavorato mediante contratto di apprendistato.
Sono esclusi invece i lavoratori extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno per lavoro stagionale, i lavoratori che hanno già maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, i titolari di assegni ordinari di invalidità.
Fino al 2022, il calcolo NASPI ha preso come riferimento un valore stabilito di anno in anno dall’ISTAT, in genere vicino ai 1200-1300 euro.
Nel caso in cui la retribuzione media degli ultimi quattro anni non avesse superato questa soglia, l’indennità sarebbe stata pari al 75% della retribuzione media.
Nel caso in cui la retribuzione media avesse superato tale soglia, l’indennità sarebbe stata pari al 75% non già della retribuzione media, bensì della soglia.
Le novità del 2023
La NASPI è stata già ritoccata nella precedente legge di bilancio, quella relativa al 2022. La modifica più importante riguardava i requisiti.
Tra i requisiti della vecchia NASPI, infatti, spiccava lo svolgimento di 30 giorni di lavoro nei 12 mesi precedenti alla richiesta. Tale requisito escludeva dal beneficio tutti i disoccupati di lunga data. Ebbene, la legge di bilancio 2022 ha abolito questi requisiti.
Per quanto concerne il 2023, invece si segnalano alcune modifiche riguardanti il calcolo NASPI, ovvero l’ammontare dell’indennizzo.
In particolare, è stato ritoccata la formula riguardante i casi in cui la retribuzione media supera il valore soglia.
Se prima la formula prendeva in considerazione il solo valore soglia, adesso prende in considerazione – almeno in parte – anche la retribuzione.
Per la precisione, si ricava il 75% del valore soglia e a questo si aggiunge il 25% della differenza tra la retribuzione media e il valore soglia.
La modifica è stata introdotta per restituire peso alla retribuzione media, e quindi per produrre indennizzi che non siano eccessivamente lontani dal reddito goduto durante lo stato di occupazione.
Due esempi di calcolo NASPI
Vale la pena, giunti a questo punto, proporre due esempi di calcolo NASPI. Il primo simulerà una retribuzione media inferiore al valore soglia. La seconda simulerà una retribuzione media superiore al valore soglia.
Quest’ultimo, per inciso, è stato elevato a 1.352,19 euro per il 2023.
Caso #1 retribuzione media di 1.200 euro.
In questo caso, la retribuzione media è inferiore al valore soglia, dunque si utilizza la retribuzione come riferimento, ricavando il 75%. Dunque, la NASPI ammonterà a 1.200 x 0,75 = 900 euro.
Caso #2 retribuzione media di 1800 euro.
In questo caso, la retribuzione media è superiore al valore soglia, dunque occorre eseguire la formula più complessa.
- (Valore soglia x 0,75) + [(Retribuzione media – Valore soglia) x 0,25]
- (1352 x 0,75) + [(1800 – 1352,19) x 0,25]
- 1014,14 + [447,81 x 0,25]
- 1014,14 + 111,95
L’ammontare della NASPI, in quest’ultimo caso, sarà quindi pari a 1126,09 euro.
Un cambiamento non da poco, e che permette a buona parte dei nuovi disoccupati di ottenere un’indennità superiore a quella che avrebbero percepito solo qualche settimana fa.