Un sorriso può davvero fare la differenza, in ogni ambito. E quando, a seguito di carie, parodontite o malattie gengivali e dentali, tale sorriso non è più come prima, occorre intervenire. La perdita dei denti comporta spesso un drastico abbassamento della qualità della vita, non solo perché di conseguenza la masticazione risulta difficoltosa, ma possono presentarsi anche comprensibili insicurezze.
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Sorriso costoso? Non necessariamente…
Il turismo dentale è una realtà già da molti anni e, in caso di interventi importanti ai denti, considerare per esempio una Clinica dentale Albania può essere una soluzione interessante. Questi centri sono assolutamente all’avanguardia, ma hanno la peculiarità di costi molto più contenuti che in Italia: un ottimo rapporto qualità-prezzo, insomma.
I vantaggi di spostarsi dall’Italia per riavere il proprio sorriso, però, non finiscono qui: molte realtà estere offrono inclusi lo spostamento in aereo, il soggiorno in hotel e un veicolo dedicato che possa trasportare il paziente fino all’albergo. Questo è fondamentale se non si conosce la destinazione, che diventa così una meta da visitare durante la permanenza.
Viene sempre data estrema importanza anche al controllo periodico dopo l’intervento e, talvolta, si indicano specialisti convenzionati nel Paese di origine per non dover rifare il viaggio.
Tipologie di impianto
Gli impianti dentali sono costituiti da una radice artificiale che viene inserita al posto di quella persa e i denti avranno caratteristiche, visive oltre che meccaniche, del tutto riconducibili a quelli veri.
Normalmente, l’odontoiatra professionista specializzato in implantologia, pianifica prima al meglio l’intera operazione a seguito di radiografie. Andrà infatti a individuare la possibilità di provvedere con un ponte che possa “appoggiare” ad altri denti sani, oppure di creare protesi mobili e persino fisse.
La condizione delle gengive e la personalizzazione del risultato in base a molteplici varianti sono considerazioni fondamentali per procedere con un lavoro mirato. Le protesi mobili parziali o totali hanno la peculiarità di poter essere rimosse autonomamente. La differenza è nel dover ricostruire un’intera arcata, con un sistema di fissaggio a ventosa, oppure di doverla sostituire solo parzialmente. Quest’ultima soluzione viene invece fissata con ganci metallici e assicurata ai denti vicini.
Un impianto fisso, pur prevedendo una maggiore invasività, ha il vantaggio di poter supportare in maniera migliore nella masticazione e di limitare i rischi di riassorbimento osseo, più frequente con la prima tipologia di impianto. Con una sedazione locale o cosciente, a seconda delle esigenze del paziente, vengono inserite delle viti direttamente nell’osso dell’arcata.
In alternativa, se si è in presenza di denti sani su cui poter inserire l’impianto, si procede con la limatura e l’incapsulamento che saranno come i piloni del ponte stesso. Il professionista avrà cura di eseguire un lavoro molto attento, onde evitare che residui di cibo possano infiltrarsi in micro-aperture. In tal senso, la protesi dovrà aderire perfettamente alla zona d’intervento.
Naturalmente, la scelta dell’uno o dell’altro metodo dipende ancora una volta dalla problematica in corso: se il paziente è molto anziano e non ha praticamente più denti, la soluzione della protesi mobile è da prediligere, mentre per recuperare solo alcuni denti va benissimo una protesi fissa.