Palermo rappresenta al meglio la Sicilia storica e artistica: nel capoluogo siciliano è infatti racchiuso un patrimonio di inestimabile valore, figlio di dominazioni greche, romane, arabe e spagnole. Fare un giro di Palermo significa sfogliare un libro di storia, tra il Palazzo dei Normanni, la Martorana, la Chiesa di San Cataldo, il Castello della Zisa e la spettacolare Cattedrale di Palermo, parte integrante del meraviglioso patrimonio arabo-normanno palermitano.
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Cattedrale di Palermo: cenni storici
La Cattedrale di Palermo mostra la sua facciata principale sulla storica Cassaro Alto, ossia Via Vittorio Emanuele, che è la più antica delle strade di Palermo. La chiesa, dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, è bellissima con i suoi stili diversi, che però si amalgamano alla perfezione, tra la cupola baroccheggiante, l’abside arabo-normanno, il portico gotico-catalano e le decorazioni tipicamente islamiche.
La Cattedrale che oggi si ammira nasce su altre due chiese preesistenti, la prima delle quali fu costruita nel IV secolo in seguito all’editto di tolleranza emanato da Costantino e distrutta poi dai vandali.
Fu poi costruito, tra il 1170 e il 1185, il Duomo della Vergine Maria sotto il dominio di Guglielmo II, divenuto poi moschea con l’occupazione dei saraceni nell’831: solo con il ritorno dei normanni la chiesa torna ad essere un luogo di culto cristiano.
L’attuale Cattedrale di Palermo è stata dunque consacrata nel 1185, per poi essere ampliata e restaurata nel 1781 per volere di Carlo III di Borbone.
All’esterno la chiesa è meravigliosa, con le torri gotiche, tetti e cupolette ricoperte di maioliche verdi, gialle e bianche e sopratutto il portico, vera meraviglia in stile gotico-fioriti tipicamente catalano. Due torrette racchiudono tre arcate ogivali tipicamente arabeggianti, sovrastate da un timpano arricchito con decorazioni che raffigurano l’Albero della Vita.
Le bellezze custodite al suo interno
La Cattedrale di Palermo, capolavoro dell’architettura sacra, si presenta con una struttura a croce latina, tipica delle grandi basiliche europee. Suddivisa in tre navate, la sua grandiosità si manifesta in ogni dettaglio. Lungo la navata centrale, si ergono acquasantiere del XV secolo, testimonianza dell’arte rinascimentale siciliana. Queste opere, realizzate da maestri come Spatafora e Gagini, riflettono la fusione tra tradizione e innovazione. Gagini, in particolare, è noto per la sua abilità nel lavorare il marmo, combinando elementi classici con dettagli rinascimentali.
Le statue, che un tempo adornavano la Tribuna marmorea esterna, sono un altro esempio dell’abilità di Gagini. Realizzate nel XVIII secolo, queste sculture mostrano una maestria nella rappresentazione del corpo umano e nell’espressione dei volti, tipica dell’arte barocca.
Il pavimento della navata centrale è un altro elemento di spicco. La meridiana, realizzata da Giuseppe Piazzi nel 1801, non è solo un oggetto funzionale, ma un’opera d’arte. Le tarsie, che raffigurano le costellazioni, sono un esempio di come l’astronomia e l’arte possano fondersi, creando un dialogo tra cielo e terra.
All’interno della Cattedrale, ogni angolo racconta una storia. La Cappella del Sacramento, con il suo ciborio seicentesco, è un trionfo di lapislazzuli, pietra preziosa che evoca il cielo stellato. Questa cappella è un esempio di come l’arte barocca possa elevare la spiritualità attraverso la magnificenza.
La Cappella di Santa Rosalia è un luogo di profonda devozione. L’urna in argento del ‘600, che custodisce le spoglie della santa patrona di Palermo, è un esempio di oreficeria barocca, con dettagli finemente cesellati.
Infine, l’altare del Crocifisso, realizzato nel XIV secolo dal Chiaramonte, è un’opera maestosa. Il simulacro del Cristo crocifisso, con la sua espressione di sofferenza, è una rappresentazione tangibile della passione di Cristo. La scultura, realizzata con tecniche medievali, trasmette un messaggio universale di sacrificio e redenzione.
Tombe e tesori della Cattedrale: un viaggio tra arte e storia
La Cattedrale di Palermo, oltre ad essere un capolavoro architettonico, è anche un luogo di riposo per alcune delle figure più emblematiche della storia europea. Tra queste, spicca Enrico VI di Hohenstaufen, membro della dinastia sveva che ha regnato su vasti territori dell’Europa centrale nel Medioevo. La sua tomba è un simbolo del legame tra la Sicilia e il Sacro Romano Impero.
Ruggero II, fondatore del Regno di Sicilia nel XII secolo, è un altro monarca di grande rilievo sepolto qui. Sotto il suo regno, Palermo divenne un centro di cultura e scienza, attirando artisti e studiosi da tutto il mondo conosciuto.
Guglielmo d’Aragona, rappresentante della dinastia aragonese, testimonia l’influenza spagnola sull’isola, mentre Federico II, noto come “Stupor Mundi” (la meraviglia del mondo), è forse il più celebre tra i sovrani sepolti nella Cattedrale. Federico II fu un monarca illuminato, protettore delle arti e delle scienze, e sotto il suo regno, la Sicilia divenne un crocevia di culture e un centro di apprendimento senza precedenti.
Accanto a questi sovrani, vi è la tomba di Costanza d’Aragona. La sua corona, una magnifica opera d’arte realizzata in filigrana d’oro e impreziosita da gemme scintillanti, è uno dei pezzi più preziosi conservati nel Tesoro della Cattedrale. Questo gioiello non è solo un simbolo di regalità, ma anche una testimonianza dell’abilità degli orafi siciliani dell’epoca.
Concludendo la visita alla Cattedrale, un’esperienza unica attende i visitatori: la salita sui tetti della chiesa. Da questa posizione elevata, al calar del sole, si può godere di una vista panoramica su Palermo, con i suoi tetti rossi, le strade labirintiche e i monumenti storici che si stagliano contro il cielo infuocato del tramonto.