Sempre più diffusa è la formula degli affitti brevi, in particolar modo in città importanti e turistiche come Roma, che permettono uno scambio di ospiti frequente e costante. Se state cercando informazioni per immergervi in questo nuovo business, questa breve guida vi offrirà degli spunti su cosa vuole dire affittare a breve periodo a Roma.
Immergersi in questo mondo può essere molto complicato, in caso vogliate mettere a reddito il vostro immobile senza però tutte le difficoltà della gestione vi consigliamo questa agenzia di Property Management che potrà prendersi cura del vostro appartamento per una gestione a 360°. La trovate qui: affitti brevi Roma.
Tipologie di affitti brevi
Prima di immergerci nel mondo degli affitti brevi dobbiamo fare un’importante distinzione tra:
- Affitti turistici: riguardano tutti quei contratti di locazione inferiori ai 30 giorni.
- Affitti transitori: riguardano invece quei contratti di locazione superiori ai 30 giorni ma inferiori ai 18 mesi.
Come funzionano gli affitti brevi turistici
Come detto precedentemente, per affitti a breve periodo si intende la locazione di un immobile ad uso abitativo (e quindi non ad uso commerciale) per un periodo non superiore alle 29 notti, poiché per questa tipologia di contratti non è prevista la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Un proprietario può scegliere di affittare l’intera casa vacanze oppure singole unità all’interno dell’immobile per brevi periodi. Questo genere di affitto ha come target di ospiti principalmente turisti, persone che devono trasferirsi temporaneamente per lavoro o motivi sanitari, che però vogliono mantenere tutti i comfort della propria casa.
Come funzionano i contratti transitori
Con contratto di locazione transitorio si intendono invece tutti quei contratti di locazione ad uso abitativo superiori ai 30 giorni ma inferiori ai 18 mesi utilizzato non a fini turistici ma temporanei. Con questo genere di contratto il locatore concede ad un conduttore il suo bene immobile per un periodo determinato di tempo (inferiore ai 18 mesi) in cambio di un corrispettivo periodico. In questo caso gli ospiti non saranno turisti ma chi ha necessità per lavoro o per studio di un’abitazione per un periodo non troppo lungo.
Requisiti per poter affittare a breve periodo il proprio immobile
Se volete mettere un immobile a reddito e provare la strada degli affitti brevi ci sono alcuni requisiti che devono essere rispettati per poter stipulare i contratti.
Prima di tutto, come già detto in precedenza, l’immobile deve essere esclusivamente ad uso abitativo. Il secondo requisito fondamentale riguarda la categoria catastale dell’immobile, che deve essere compresa tra la categoria A1 e A11, ad eccezione della categoria A10 che si riferisce ad una tipologia di locale ad uso commerciale e di conseguenza non è possibile utilizzarla per gli affitti brevi. Infine, devono essere presenti finestre per la corretta aerazione dell’immobile.
Perché conviene l’affitto breve turistico a Roma
Come già affermato all’inizio di questo articolo, la locazione breve e turistica può essere maggiormente sfruttata in città come i grandi capoluoghi italiani, ancora di più nella capitale. L’affluenza di turisti da tutto il mondo permetterà un flusso costante di ospiti e di conseguenza un guadagno efficace. Ma perché scegliere gli affitti brevi e non un affitto tradizionale? Prima di tutto gli affitti brevi, secondo numerosi studi, consentono di guadagnare il 50% in più di una locazione tradizionale. Un altro punto di forza dei contratti di affitto turistici è che non sono soggetti al pagamento di un’imposta di bollo. E’ possibile anche utilizzare la cedolare secca al 21%, evitando in questo modo il regime fiscale ordinario.
Le OTA, online travel agency, possono inoltre essere un’importante fonte di vantaggio perché permettono di sponsorizzare le vostre proprietà su più canali, raggiungendo un maggior numero di potenziali clienti.
Normativa fiscale Lazio
Oltre a tutti i requisiti precedentemente elencati, che valgono a livello nazionale, ogni proprietario dovrà conoscere nello specifico le normative regionali. Nel caso della regione Lazio, e, più in particolare, della città di Roma, ci sarà una tassa di soggiorno da pagare. Le persone che non sono residenti nella città sono tenute a pagare la cifra di 3,5€ per i primi 10 giorni del periodo di pernottamento in una struttura ricettiva. Sono esclusi dal pagamento di questa tassa i bambini entro il decimo anno di età, per conoscere chi altro è esente dal pagamento del contributo puoi guardare qui.
Dovrai registrare la tua struttura sul Portale Alloggiati della questura di competenza e per ogni ospite che pernotterà nella tua casa vacanze avrai l’obbligo di chiedergli la documentazione e caricarla all’interno di questo portale.
Successivamente, dovrai richiedere il CISE, ovvero il Codice Identificativo delle Strutture ricettive Extralberghiere. Avrai l’obbligo di esporre questo codice sui vari portali in cui pubblicherai la tua struttura per evitare le sanzioni previste dalla normativa vigente.
Infine, dovrai iscriverti a Radar Lazio (Raccolta Dati Regionale Lazio), per la trasmissione dei flussi turistici a fini statistici.
Segnalazione di inizio attività
Per poter iniziare l’attività e procedere con la gestione della tua casa vacanze dovrai però presentare la SCIA, ovvero una Segnalazione di inizio attività al SUAR (Sportello Unico per le Attività Ricettive). Per conoscere tutti i passaggi e registrare la tua attività puoi controllare sul sito ufficiale del Comune di Roma collegandoti qui.
Ad oggi gli affitti brevi a Roma possono essere un’importante fonte di guadagno per un proprietario che vuole mettere a reddito il proprio immobile. Con questi semplici passaggi speriamo quindi di aver fatto chiarezza per poter entrare all’interno di questo ampio mondo.